Amo Napoli e ve la racconto così

Con questo post vi voglio presentare un video che ho girato e montato passeggiando per le strade di Napoli. Beh, c’è veramente poco di quello che sono le bellezze di questa stupenda città, ma in questa giornata è tutto ciò che ho catturato.

Spero vi possa piacere!

I mille segreti di Napoli – Ulisse

I mille segreti di Napoli - UlisseNapoli, una città magnifica troppo a lungo trascurata. Con queste parole Alberto Angela chiude l’episodio di Ulisse dedicato alla bella Napoli. Si, questo post è dedicato a questo specifico episodio, dedicato alla città partenopea a me sempre più cara. Una città che troppo spesso viene mostrata solo per il lato negativo e più difficile.

Invece Alberto Angela con il suo Ulisse, ha messo in luce una piccola parte di quelle che sono le tantissime belle di questa magnifica città. Città che potrebbe essere tra le più magnifiche al mondo.

Vi consiglio vivamente di vedere questo episodio, perché veramente merita, perché Napoli lo merita!

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Le quattro giornate di Napoli (1962)

Le quattro giornate di Napoli

Le quattro giornate di Napoli (1962)L’OPINIONE Vedere le scene di questo film, fa veramente venire i brividi. Il popolo napoletano, da sempre sottomesso, in queste quattro giornate decide di ribellarsi ai tedeschi per riprendersi la propria terra e la propria libertà. E’ un film duro da digerire ai giorni nostri, che vediamo questo popolo ancora una volta sottomesso da una cattiva politica, dalla camorra, e da un’inciviltà che troppo dilaga.

Vedere in queste scene questa magnifica città essere bombardata, e rivedere oggi ciò che quei giorni hanno fatto, fa un certo effetto.

Insomma, questo film per chi come me ama questa città, sa come entrare dentro. Poi, resta un grande film storico, realizzato con una certa maestria, e con un’ottima tecnica che quei tempi permetteva.

Da vedere.

Voto 4/5 Visto in Home Video

TRAMA Le quattro giornate di Napoli non furono una rivoluzione. Non ebbero capi, non ebbero preparazioni di nessun genere. La rivolta nacque e divampò nel giro di poche ore. Tutta la popolazione di Napoli partecipò al fatto, ma tutti lo fecero senza consultare gli altri. Spinti da una specie di necessità, i napoletani imbracciarono il fucile, si armarono di pietre, di oggetti di casa, di bottiglie di benzina, e combatterono nel loro tratto di strada, anonimi e silenziosi. Finita la battaglia ognuno tornò a casa sua e la rivolta restò nel ricordo con i soli nomi dei morti, quelli, almeno, che si conoscevano. Una figura ancora ricordata è quella di Gennarino Capuozzo, un bambino di dieci anni che fu ucciso su una barricata mentre combatteva contro gli invasori del suo paese.

NAZIONE Italia | ANNO 1962 | GENERE Drammatico | REGIA Nanni Loy

Circo de los horrores

Circo de los horrores

Circo de los horroresIeri sera, in anteprima a Napoli, ho avuto la possibilità di assistere a questo spettacolo circense che è completamente fuori dagli schemi.

Amati i clown allegri, tutti i bei colori dei circhi, tutti sorrisi e allegria? Beh, potete dimenticarvelo se deciderete di assistere  questo spettacolo.

Appena arrivati, si viene accolti da una insegna luminosa rossa, con scritto entrata, posizionata su di un cancello lugubre che fa da porta a tendoni neri come la pece.

Tutto è buio, luci soffuse, fumo nella sala d’aspetto, che accogli il pubblico in un cimitero.

Si entra poi nella tenda con il palco. Ci si arriva attraverso un tunnel, anch’esso completamente buio, e si viene accompagnati ai posti da uomini in tunica e dal volto bianco come la cera.

Comincia l’animazione. Arrivano i freak a salutare il pubblico…o meglio, a spaventare il pubblico. Mummie, morti viventi, spose cadavere, vampiri, infermiere assassine, uomini con tanto di sega a motore, e tanti altri. Questi, girando tra il pubblico, sanno come spaventare in attesa dell’inizio dello spettacolo.

Poi arriva il momento dello spettacolo, e comincia la storia horror, che tra gag, spettacoli acrobatici di alto livello e tanta paura, accompagna il pubblico per circa 2 ore di show, che riesce a lasciare a bocca aperta.

Uno spettacolo che consiglio veramente a tutti, perché vale veramente la pena ed il costo del biglietto.

A Napoli comincia da questa sera, fino all’8 dicembre.

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La grande magia

La grande magia

La grande magiaL’OPINIONE Ieri sera, finalmente, sono riuscito ad andare al Teatro San Ferdinando di Napoli, dov’è c’era in scena La Grande Magia di Eduardo De Filippo, con la regia di Luca De Filippo. Lo spettacolo, devo dire, che è stato molto piacevole. Devo dire, però, che non mi ha passato particolari emozioni. La chiave di lettura, forzatamente ironica, mi ha dato la sensazione che allontanasse la messa in scena da quella che era l’idea iniziale di Eduardo. Il Pirandello che c’era in questo spettacolo, si è particolarmente allontanato, forse volutamente, facendolo sembrare quasi una semplice commedia, più che un vero e proprio dramma.

Qualche scelta scenografica non mi ha per niente convinto. Passare da una scena che occupa l’intero palco, ad una scena che è particolarmente minimale, mi ha lasciato con qualche dubbio. Probabilmente l’idea era quella di realizzare una scena nella scena, visto che tutto inizia con l’immagine di un uomo che va a controllare la preparazione della scenografia, prima di dare luci allo spettacolo. Probabilmente un riferimento a Eduardo, che a quel San Ferdinando ha dato il cuore.

Altro amaro in bocca me l’hanno lasciato le attrici. Mi sono sembrate un po’ impreparate, in modo particolare Carolina Rosi (Marta). Mi è sembrata un’attrice alle prese con le prime esperienze teatrali. Mi ha sorpreso che Luca abbia fatto questa scelta…ma forse anche la sua compagnia deve tentare di risparmiare in questi tempi di crisi.

Insomma, se devo dire che lo spettacolo sia stato brutto, non posso farlo. Ma non posso dire che sia stato un capolavoro di messa in scena.

TRAMA In un grande albergo di una località termale frequentato da agiati borghesi, la direzione per divertire e distrarre i suoi ospiti ha ingaggiato, con poca spesa, un prestigiatore, il mago Marvuglia che tira a campare allestendo spettacoli itineranti nelle località di villeggiatura. Una sorta di illusionista filosofo che con trucchi dozzinali vuole presentarsi come un grande mago. I villeggianti dell’albergo Metropolitan in realtà hanno già di che divertirsi spettegolando su Calogero Di Spelta che si rende ridicolo per la sua sfrenata gelosia nei confronti della moglie: la bella Marta. I suoi sospetti in realtà non sono infondati poiché è proprio Marta che, volendo incontrare segretamente il suo amante, per sfuggire alla continua sorveglianza del marito, corrompe il mago organizzando il trucco della sua sparizione durante lo spettacolo. Il mago potrà finalmente fare una “grande magia” facendola prima scomparire e poi riapparire agli occhi stupefatti del pubblico. Marvuglia organizza bene il suo trucco ma quando la moglie fedifraga dovrebbe ricomparire il trucco non riesce. La moglie è definitivamente scomparsa.
Il mago che sa la verità e che non vuole essere coinvolto in un caso che ha messo in moto anche le autorità di polizia riesce a convincere il marito geloso e disperato che in realtà la moglie non è sparita ma è rimasta intrappolata in una scatola che non dovrà mai essere aperta altrimenti la sua amata moglie sparirà definitivamente. Calogero potrà riabbracciare sua moglie, di cui ha sempre sospettato, a condizione di mai più dubitare della sua fedeltà, altrimenti essa sparirà definitivamente. Calogero si convince e, ritenuto da tutti ormai pazzo, vive non separandosi mai dalla scatola in cui crede essere la moglie convinto che così l’avrà sempre con sé e fedele al suo amore.
Quando Marta dopo ormai quattro anni, abbandonata dall’amante, disperata decide di tornare dal marito, scongiura Marvuglia di fingere di concludere l’esperimento interrotto durante lo spettacolo e di farla riapparire. Ma il marito ormai prigioniero della sua voluta illusione respingerà quella donna per lui estranea: se Marta fosse la donna ricomparsa vorrebbe dire che essa lo aveva abbandonato e tradito, meglio continuare a credere che sia ancora nella scatola fedele e innamorata di lui.

AUTORE Eduardo De Filippo | REGIA Luca De Filippo | SCENE E COSTUMI Raimonda Gaetani | ATTORI Luca De Filippo, Massimo De Matteo, Nicola Di Pinto, Carolina Rosi, Paola Fulciniti, Alessandra D’Ambrosio, Carmen Annibale, Lydia Giordano, Antonio D’Avino, Daniele Marino, Gianni Cannavacciuolo, Giulia Pica, Giovanni Allocca, Antonio D’Avino, Daniele Marino, Gianni Cannavacciuolo, Giovanni Allocca, Carmen Annibale | ANNO 2012 | TEATRO San Ferdinando di Napoli | DATA 4 novembre 2012